[Strumenti] Alleviare il mal di testa da stress con carta e penna
Una bambina ci mostra come alleggerire la pressione da stress con un esercizio che si può fare in pochi minuti.
Una pratica di gratitudine verso se stessi
Alice, la figlia di un'amica, ha compiuto due anni pochi giorni fa. Tutta la famiglia si è riunita intorno a lei per far festa con tanti piccoli regali. Bello, no? Ma Alice non capiva cosa stava succedendo, e non se lo aspettava. Era felice, ma sorpresa della gratitudine della sua tribù verso di lei. Che gliela offriva senza aspettarsi nulla in cambio.
L'esperienza di Alice è originaria perché è spogliata dei contenuti culturali e dal giudizio che noi adulti attribuiamo alla gratitudine. Per la prima volta ne aveva consapevolezza e in quella festa Alice ha acceso nuove connessioni dentro di sé e con chi gli stava vicino.
Anche da adulti possiamo riattivare quelle stesse aree del nostro cervello che ci possono aiutare a star meglio quando siamo un po' troppo sotto pressione. Prendendo spunto proprio da Alice.
Quando è troppa la pressione dentro la nostra testa come possiamo alleviarla?
Certo se la cosa è continuativa e importante è necessario rivolgersi a un medico. Ma per quello stress che non è ancora malessere e che nessuno prende sul serio tranne noi stessi?
Qualche volta, quando siamo in difficoltà, i circuiti neuronali come quelli appena scoperti da Alice si spengono. Sono quelli del benessere. È allora che il cielo si tinge di nero e pensiamo non ci sia via d'uscita anche quando non è così.
Possiamo risvegliare questi circuiti facendogli fare un po' di ginnastica, proprio come con i muscoli, senza attrezzi da palestra ma grazie a un semplice esercizio di scrittura.
Le basi di questo esercizio si trovano in questo studio che abbiamo utilizzato nel recente evento online #bookdetox. Consiste nel provare a rispondere a questa domanda:
Come è andata quella volta che qualcuno ti ha sorpreso ringraziandoti in modo autentico per qualcosa che avevi fatto?
Fin da piccoli ci hanno insegnato a essere grati verso l'esterno per la salute, la nostra famiglia ecc ecc ma mai verso noi stessi. Che è precisamente quel che ti propongo ora.
In meno di 3 minuti
Senza pensarci troppo prova a mettere su carta le parole, i ricordi, quel che ti viene in mente, di quella volta che qualcuno ti ha ringraziato per qualcosa e tu, come Alice, non te lo aspettavi e magari non capivi cosa ti stesse capitando.
Quando qualcuno ci ringrazia ci aiuta a stare un po' meglio.
Per questo dovremmo esprimere più spesso la nostra gratitudine a chi ci sta vicino ma possiamo anche utilizzare questa proprietà a nostro vantaggio. Aiuta ad abbassare la pressione quando siamo travolti dal caos e i neuroni rimbalzano dentro la nostra testa come fossero palline di un flipper impazzito.
La nostra memoria tende a dimenticare
La prima volta che mi sono fatto questa domanda ci ho dovuto pensar su. Non mi veniva in mente nessuno. Ma non perché non ci fossero. Anzi, sono tantissime le persone che mi hanno mostrato a parole e concretamente la loro gratitudine. E allora?
Il fatto è che il nostro cervello tende a ricordare i fatti e le persone sgradevoli, le situazioni che ci hanno fatto male e non quelle che ci hanno fatto bene. È un primo passo per uscire dal caos. Vuoi provare?
Da #bookdetox a noi stessi: la storia più importante è la tua
È la stessa pratica abbiamo fatto insieme, durante l'ultimo #BOOKDETOX: quando siamo andati alla ricerca di libri e storie che ci possono essere utili per stare un po' meglio (la lista dei libri che abbiamo prodotto la trovi qui). Ma se è già utile leggere una storia di gratitudine in cui il protagonista è qualcun altro, quanto maggiore è il vantaggio per noi stessi nel riportare alla luce una nostra storia personale? Nel farlo è come se sottoponessimo i nostri neuroni a un massaggio rincuorante e che ci migliora l’umore, perchè
la storia più importante ed efficace da cui recuperare il proprio benessere è la tua.
Come si fa? Carta, penna e qualche minuto per te
È semplice: serve solo 1 minuto per riportare alla memoria l'ultima volta che qualcuno ti ha ringraziato e scriverne qualche appunto al volo, in meno di 3 minuti. Molti l'hanno trovato utile. Ma si può fare anche da soli.
Procurati un foglio di carta. Prenditi qualche minuto di tranquillità dal mondo. La prima volta che lo fai ti serviranno 5-10 minuti, ma dalla seconda volta te ne servirà 1 soltanto.
Con calma cerca di richiamare alla memoria un episodio in cui qualcuno ti ha ringraziato e tu hai sentito che era autentico quel che ti stava comunicando. Poi prova liberamente a rispondere a queste domande in sequenza:
come ti sentivi immediatamente prima di questo episodio?
come ti sentivi mentre venivi ringraziato?
(È il momento più imbarazzante per me, quello in cui fuggirei lontanissimo)Come ti sentivi dopo questa scena?
Tutto qui?
Si tutto qui, perché non è mica detto che le cose importanti debbano essere complicate. Hai dei dubbi? Fai bene. Il modo migliore per toglierseli è di provare a fare il primo passo. E poi, magari, se vuoi, raccontarci come è andata nei commenti qui sotto.
Intanto io ti ringrazio per la tua attenzione. Non do mai per scontato che qualcuno si prenda la briga di leggere questa newsletter fino in fondo. Il tempo di ognuno è prezioso.
Per cui... grazie e a presto,
Prof. Mauro
Ps
La prossima settimana teniamo un seminario dal viso solo in presenza se sei interessato trovi tutte le informazioni qui oppure chiamando il numero 3291692853 (risponde Mariana, la nostra segretaria, anche via whatsapp).