Uomini, topi e neuroni in classe
"Uomini e topi" è il titolo del commovente romanzo di Steinbeck del 1937 ma anche quel che accade ogni giorno a scuola quando scoppia una lite nel 2023. Lo dimostra uno studio su Nature nuovo di zecca
Empatia o aggressività distruttiva?
Quante volte in classe abbiamo dovuto sopportare provocazioni, insulti e sberleffi?
Abbiamo già affrontato il tema ma ne riparliamo perché uno studio pubblicato pochi giorni fa sulla rivista scientifica Nature lo mostra sotto una nuova luce. Con aspetti utili quando in classe ci troviamo ad affrontare situazioni difficili.
La ricerca mostra come i neuroni specchio - quelli generalmente associati all’empatia - si attivino fra i topi anche quando combattono o quando assistono al combattimento fra altri. Esattamente come in classe quando un alunno sfida un prof e gli altri si godono lo spettacolo…
Cosa c’entrano i topi con gli umani?
C’entrano per molte ragioni ma tre sopratutto:
umani e topi sono entrambi mammiferi e, in quanto tali, condividono parecchie strutture cerebrali comuni (per approfondimenti vedi Archeologia della Mente di Jaak Panksepp)
sono animali con competenze sociali molto sviluppate
uomini e topi quando sono rinchiusi in ambienti chiusi per troppo tempo (= le classi per i nostri alunni) sviluppano comportamenti aggressivi
È uno studio che apre nuove possibilità nella gestione delle classi difficili dove i conflitti sono quotidiani.
Cosa accade quando partecipiamo o assistiamo a un combattimento?
Quello che accade in quei momenti nei cervelli dei nostri alunni, e nel nostro, viene mostrato da questa splendida immagine dove si vede l’attivazione dei neuroni mirror nel cervello di topino mentre combatte.
Il bello è che i neuroni mirror si possono attivare in due direzioni: quella dell’aggressività o quella dell’empatia. Questo è quel che ci è utile sapere quando in classe ci troviamo in uno stato di guerriglia urbana tra pallini di carta, bottigliette d’acqua o altri oggetti più o meno contundenti che violano lo spazio aereo della nostra lezione.
Certe aree del cervello interessate nei conflitti fra topi e fra umani sono le stesse. Saperlo ci aiuta a disinnescare l’aggressività ed evitare che qualcuno si faccia male. Inoltre conoscere i nostri lati oscuri ci può anche rappresentare un viaggio interessante…
Attivare l’empatia e disattivare la distruttività
Ricerche come questa ci aiutano a prendere le decisioni più appropriate quando siamo immersi nel caos, cioè quando è più difficile prendere la decisione giusta.
L’immagine dei topi che combattono è un’evidenza, non un’opinione. Come ci sono mille evidenze che, per esempio, respirare in un certo modo (si, la mindfulness ma non solo) durante un conflitto esplosivo aiuta noi e tutti gli altri a ridimensionarlo e a evitare che degeneri.
Poichè neuroni mirror sono responsabili anche per attivare l’empatia fra le persone, con un po’ di allenamento possiamo imparare a sollecitarli in noi stessi e con i nostri studenti.
Le neuroscienze per attraversare la porta nella direzione appropriata
Oggi le neuroscienze rivisitano una sapienza antica di tecniche già note ma ci mettono a disposizione strumenti per stare meglio noi stessi con i nostri alunni.
Uno studio come questo spiega quel che centinaia di insegnanti in tutta Italia mettono in pratica dopo aver frequentato corsi che mostrano tecniche che aiutano ad attivare nella direzione giusta i neuroni mirror. Non è un miracolo.
E non dobbiamo aver paura di scoprire che dentro di noi si agitano pulsioni potenti. Diventano un problema solo se non le conosciamo e non abbiamo gli strumenti per gestirle e sfruttarle a fin di bene.
Come al solito, come sempre, quasi tutto dipende da noi.
Prof. Mauro
PS
Se ti interessa il nostro corso che si occupa delle tecniche adeguate a questo scopo è questo.