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[Strumenti] La giornata storta

Hai presente quando dopo una notte insonne sei così stanco che non vorresti neppure alzarti dal letto? Figuriamoci andare a scuola.

Ti interessano i nostri corsi?

Qual è la differenza principale tra un insegnante e il suo alunno? Che il primo deve andare a scuola anche quando non ne ha voglia. Al pargolo, invece, basta la giustificazione firmata dalla mamma professoressa che è obbligata ad andare anche se è completamente esaurita...

Evitare l’incubo

Quando capita la giornata storta la scuola può diventare un incubo. È in quei giorni che il branco sente la debolezza della preda (noi medesimi!) e scatena i suoi istinti peggiori. La dimensione etologica in classe è completamente esclusa dai manuali ma ci può schiacchiare se non impariamo a dominarla e a gestire le crisi emotive che trasformano le situazioni più banali in momenti apocalittici. Accade quando il vaso si rompe e dai frammenti eruttano:

  • urla

  • provocazioni

  • note

  • ecc ecc

Le conseguenze non ricadono solo sugli alunni. Lo sappiamo bene quando rientriamo a casa di malumore, con la testa che scoppia e ad accoglierci è proprio il figliolo completamente ritemprato dopo una mattinata passata a giocare con i videogame sotto le coperte… :-)

Dove si gioca la nostra autorevolezza (e la salute)

Le urla scomposte nel teatro della classe sono quelle che più di tutte ci fanno perdere la stima degli alunni, e aprono una crepa dove germoglia la pianta avvelenata dell’insicurezza. Sono dubbi inconfessabili:

ma sarò capace? Non avrò sbagliato carriera e tutto il resto?

Da qui lasciarsi trascinare in una spirale negativa il passo è breve. Da una notte insonne può scaturire una slavina all'origine danni ben peggiori. Il burn out non è solo un titolo per i convegni.

C'è qualcosa che possiamo fare per ridurre il danno?

Ridurre il danno per fare un passo verso la felicità

La risposta è sì, possiamo fare qualcosa, anzi tanto. Qualcosa che è del tutto controintuitivo rispetto a quel che si sente dire in sala insegnanti o ai consigli della mamma. C’è n’è una che è sperimentata e validata dalle ultime ricerche sul cervello:

Anticipare. Prepararci prima anzichè aspettare che ci cada in testa il soffitto. Ma come?

Spoiler: il pensiero positivo è una fregatura

Le neuroscienze ci offrono una possibilità, pratica e concreta. Dopo decenni passati a celebrare l’efficacia del pensiero positivo nell’affrontare le situazioni difficili pare essere vero l’esatto opposto: la visualizzazione del fallimento: quel che ci accade se non facciamo qualcosa per prepararci. Lo spiega bene il prof. Andrew Huberman neuroscienziato della Stanford University School of Medicine. In questa lezione (da 1:13:22 in avanti) mostra come il cervello riesce ad affrontare meglio le situazioni difficili proprio se si prepara in anticipo ad affrontarle, non quando dipinge il mondo di rosa quando è nerissimo.

Guardare con occhi aperti la realtà ci permette di essere più pronti e, anche, capovolgerla a favore nostro. È l’esatto contrario di tutta la propaganda sul pensiero positivo che hanno ottenuto come risultato solo quello di alimentare i nostri sensi di colpa e di impotenza.

Nelle giornate storte fai suonare la sveglia 5 minuti prima e…

Prendi uno quaderno, o un foglio di carta oppure scarica e stampa questo pdf con sole 3 domande. Rispondi scrivendo a mano prima di andare a scuola:

  1. Come ti aspetti sarà la situazione in quella classe difficile nel preciso momento in cui entri in aula?

  2. C’è qualcosa che puoi fare di diverso dal solito se si verifica “quella” situazione?

  3. Cosa accadrà se reagisci come al solito? ← questa è la risposta più importante da dare!

Nelle tue risposte sii sintetico ma specifico. Immagina episodi già capitati che possono ricapitare, non aver paura a scrivere le tue emozioni. Questo foglio servirà a te e a nessun altro. Nessuno lo vedrà.

Non è una sessione degli alcolisti anonimi, ma uno strumento operativo per focalizzare le tue energie fisiche e mentali.

Non ci credi?

Servono 5 minuti, non uno di più, per toccare con mano. Puoi anche stampare il pdf per tenerlo con te e usarlo in caso di emergenza:

Scarica il Pdf stampabile

Ma io non ho tempo… arrivo sempre all’ultimo minuto

Cosa succede se non mi preparo alla situazione che mi aspetta a scuola?

Ecco. Questo è il punto. Nella giornata storta quel che nelle giornate normali è opzionale diventa obbligatorio: prendersi 5 minuti di tempo per sé per osservare la realtà anzichè fuggirla, per prepararci a gestire il tempo della lezione è importante perchè…

chi gestisce il tempo, e scandisce i ritmi della lezione, assume la funzione del capobranco

Bastano 3-4 frasi, non un tema, e puoi anche fare errori di ortografia. Quel che scrivi è utile per non andare in frantumi e reagire senza scomporti alla prima provocazione.

Sopratutto serve a entrare in classe con un’intenzione: di non subire le angherie del gruppo. Questa consapevolezza si trasmette alla nostra postura e cambierà, almeno un po’, il nostro linguaggio del corpo. Entrare in classe ingobbiti col peso della vita sulle spalle, evitando di guardare la classe nascondendosi magari dietro il muro virtuale del registro elettronico è come far sentire l'odore del sangue al branco. Che si scatena sulla preda.

È così semplice? È tutto qui?

La semplicità sembra facile, ma non lo è. Richiede un cambio di prospettiva radicale. Un cambio di prospettiva, però, che ci permette di uscire dall’impotenza per attingere a tutte le nostre risorse.

Quando attribuiamo la colpa di tutto quel che accade in classe a loro, stiamo alzando bandiera bianca. Stiamo dicendo a noi stessi e, sopratutto, ai nostri alunni che no, non ce la possiamo fare. È in quell’istante che perdiamo la guida della nostra classe.

Al contrario quando ci permettiamo di anticipare la paura che può fare una classe difficile, allora possiamo attingere alle risorse che abbiamo per difenderci. La paura è un meccanismo evolutivo che la natura ci mette a disposizione per sopravvivere, non per subire.

Ammettere di avere paura è umano. Tra l’altro permette ai miracoli di accadere.

I miracoli succedono: autorevolezza e autoregolazione

Nella realtà i miracoli accadono raramente, a scuola più spesso. Siamo a contatto diretto con l’energia pulsante dell’argento vivo che sta crescendo che no, non ci lascia star tranquilli e c’interroga continuamente. Proprio a noi che dovremmo esser quelli che fanno le domande. Ci mette in crisi ma, contemporaneamente, ci stimola a dare il meglio. E, qualche volta, stupirci con l’inatteso.

Riuscire a reggere all’urto del caos significa comunicare al branco che no, non è in discussione la guida della classe. E può accadere che il branco si trasformi in un gruppo che inizia spontaneamente ad autoregolarsi. Una parola chiave che sembra magica che no, non può essere insegnata come il teorema di Pitagora o una regola di grammatica. Ma è possibile creare le condizioni affinchè possa avvenire. Esattamente come un catalizzatore in una reazione chimica: permette al processo di realizzarsi.

Per esempio questo è quel che ci scrive Simona dopo aver partecipato al nostro corso su Casinometro e Neuroscienze:

Subito dopo il corso ho utilizzato in classe il Casinometro e mi è sembrato uno strumento meraviglioso, davvero si autoregolano. L'educatore che lavora in classe con me l'ha definita una trovata geniale, riconoscendone gli effetti immediati. 

Inoltre aiuta anche me a regolare il mio tono di voce; quando grido, i bimbi sono i primi a farmelo presente

Simona

Quando avviene ne veniamo ripagati in termini di autostima perchè non solo si riduce la nostra fatica ma assistere a questo cambio di direzione in corsa è letteralmente assistere a un passaggio evolutivo di cui siamo stati, in piccola parte, protagonisti. Un po’ come un’ostetrica che aiuta la nascita ma poi quel che accadrà dopo non è affar suo.

Sono questi i miracoli che accadono in classe che, chi non ci è mai entrato, non sa neppure esistere.

Prof. Mauro
www.eliminareilcaos.it

ps
Questo post nasce da una domanda di una partecipante a un nostro corso. Ho deciso di condividerlo perchè forse può essere utile anche ad altri.

PROSSIMO CORSO: RIDURRE IL CHIASSO E COSTRUIRE L’EMPATIA IN CLASSE CON CASINOMETRO E NEUROSCIENZE

Venerdi 29 aprile e mercoledi 5 maggio dalle 18:00 alle 19:30 online.

Tecniche utili per eliminare il caos, affrontare le provocazioni e ridurre lo stress.
Da mettere in pratica subito, fin dal giorno successivo in classe! Con attestato riconosciuto dal Miur.

Iscriviti o chiedi info senza impegno

1 Commento
Eliminare il Caos in Classe
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Autori
Prof. Mauro