La settimana scorsa ho tenuto una formazione nella scuola dell’infanzia e primaria di Assemini, una piccola gemma vicino a Cagliari. È stata una proposta completamente diversa dalle precedenti.
Certo i contenuti erano quelli familiari come il casinometro, la gestione delle dinamiche difficili in classe ecc…
Il vero cambiamento è stato nel come, nell'approccio, sempre più connesso con l'essenza della comunicazione umana. Una comunicazione che va oltre il verbale, che affonda le radici in un linguaggio universale e primordiale. Una partecipante mi ha scritto:
In quella sala dove si teneva il corso, ho sentito il palpito di un insegnamento che si nutre di ascolto, di presenza, di un esserci quasi rituale con gli alunni.
Al centro di tutto c’è l’ascolto
È l'ascolto, questa semplice potente pratica, che permette di trasformare il caos in armonia, la stanchezza in interesse, l'estraneità in comprensione. Questo mi scrivono alcune partecipanti:
“Gli esercizi di ascolto senza interruzione mi hanno sorpreso.”
“Mi ha colpito la semplicità con cui ho comunicato con altre partecipanti al corso”
“Pensavo fosse il solito corso nozionistico e noioso ma devo dire che, nonostante la stanchezza, ho seguito con interesse.”
La gratitudine
Sono grato a ogni insegnante della scuola per aver riacceso in me il desiderio di tornare a fare sistematicamente formazione in presenza. È un ringraziamento che voglio lasciare a un’altra delle mille scoperte di questi pochi giorni passati in Sardegna: Gavino Murgia.
Un musicista che trasmette l’essenza di una terra da cui tutti noi abbiamo moltissimo da imparare.
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Ricco di esempi pratici da applicare in classe e poca teoria.
Prof. Mauro