Domande che disinnescano la guerra
In un'intervista con la psicoterapeuta Marina Pompei le azioni quotidiane che ci portano oltre l'indifferenza e la guerra
Oggi ho piacere di presentare un’intervista con Marina Pompei, psicoterapeuta della Società Italiana di Analisi Reichiana e coautrice del libro Le domande che curano:
Oltre la rassegnazione alla guerra
Questa conversazione ci ha portato a riflettere su come le domande, se fatte con cura e attenzione per l’altro, possono aiutare a guarire le ferite lasciate da guerre e conflitti ma anche, forse, a smettere di farla.
Marina ci ha guidato in un viaggio attraverso l'umanità, invitandoci a rivedere il nostro approccio alle differenze, alla guerra e alla pace. Il suo messaggio è una chiamata all'unità, un invito a trovare la forza nelle nostre diversità invece che lasciarci sopraffare dalla distruzione.
La connessione umana per risvegliare l’istinto vitale
Durante l'intervista, Marina ha toccato temi come l'ipocrisia delle élite, il declino dello stato sociale e la crescente privatizzazione di settori vitali come la sanità. Ma al centro del suo discorso c'è un messaggio di speranza: l'importanza della connessione umana, del risveglio dell'istinto vitale e del potere trasformativo dell'ascolto e delle domande.
Il potere quotidiano nelle domande che curano
Da questa intervista, ci portiamo a casa l'idea che ognuno di noi può contribuire al cambiamento con azioni quotidiane. Ci invita a risvegliare il nostro istinto di vita, a lavorare su noi stessi e sulla società, e a promuovere un ascolto che superi l'indifferenza.
È così che possiamo applicare questi insegnamenti nella nostra vita quotidiana e nel contesto educativo. Questa conversazione è più di un semplice dialogo; è un manifesto per un futuro in cui l'umanità può trovare pace e unità attraverso la potenza dell'ascolto perchè… le domande, certe domande, hanno il potere di curare.
Quando sembra che non ci sia più nulla da fare possiamo ricominciare dalle domande senza la pretesa di conoscere le risposte. Perché è quando pensiamo di essere migliori dell’altro a scuola, in famiglia e ovunque che creiamo le condizioni per la prossima guerra.
Le domande, invece, la disinnescano.
A presto,
Mauro